PALAZZO VERBANIA


IL PRIMO EDIFICIO LIBERTY DEL LAGO MAGGIORE

 


 

Risalente ai primi anni del Novecento, l’edifico di Palazzo Verbania in realtà nasce con il nome di Kursaal, realizzato per dotare Luino di un luogo destinato a feste, riunioni, conferenze ma anche di caffè e ristorante. La sua costruzione viene affidata all’architetto luinese Giuseppe Petrolo, che realizza una sintesi felice dei maggiori modelli di spicco di quel periodo nei centri europei, Vienna su tutti.

Posizionato nel baricentro di Luino, il Kursaal è dunque uno dei primi palazzi liberty del lago, sicuramente il più bello. Dotato di un panorama di rara bellezza, infatti, è l’opera la meglio riuscita di Petrolo ed anche un notevole esempio per un’area marginale come quella luinese, rispetto ai principali centri nevralgici. La sua bravura fu quella di istituire un dialogo con il paesaggio, con la creazione di una “cascata” di terrazze verso lo specchio d’acqua: ne furono realizzate sul tetto, a metà fabbricato e al piano terra.

L’edifico era un parallelepipedo bianco, con tetto terrazzato e un attico scuro circolare. La base esterna era percorsa da una zoccolatura. Verso il lago era rivolto un salone rettangolare, caratterizzato da un susseguirsi di ampie finestre, che, oltre ad aumentare l’illuminazione, permettevano di godere della migliore e più ampia vista sul lago. Lungo le fronti correva una fascia a scacchi di colori alterni.

Nei versi più famosi dedicati a Luino, Vittorio Sereni, nella lirica “Terrazza”, decanta il Kursaal e il suo fantastico panorama, mentre Piero Chiara ci ambienta “Il piatto piange”, nel quale dedica numerose pagine alla vita di provincia.

Dopo essere diventato il centro della vita sociale del borgo, il Kursaal volge a diventare un albergo con il nome di Verbania. Così, tra il 1925 e il 1927, lo stesso architetto Petrolo viene incaricato di effettuare un’ampliamento ed una soprelevazione della struttura, per dotarla di camere. Ma i dettagli liberty, per cui Luino aveva anticipato perfino il capoluogo Varese, furono conservati.

Cessata l’attività alberghiera nel 1971, qualche anno più tardi l’edificio diviene prima sede del locale Civico Centro di Cultura e poi del Civico Istituto di Cultura Popolare (CICP), ovvero centro civico di cultura, ospitante mostre, musei e biblioteca. Quest’ultima vi rimane fino agli Anni 90, quando viene trasferita in una sede maggiore, Villa Hussy.

Nel 2014 il trasferimento della proprietà dell’immobile dallo Stato al Comune di Luino ha agevolato il restauro dell’intera struttura, i cui lavori sono terminati nella primavera 2019. Al piano terra sono stati mantenuti gli spazi espositivi e la sala conferenze, mentre il primo piano è adibito a caffè/ristorante ed il secondo accoglie l’archivio Sereni e lo studio di Chiara. L’intero complesso è stato riportato agli antichi splendori d’un tempo, ripristinando le sue decorazioni originali ma conservando l’originario padiglione liberty.

Ciò ha permesso a Palazzo Verbania di tornare poco alla volta il polo culturale di Luino e centro strategico del lungolago, tant’è che, oltre a mettere a disposizione carte storiche e letterarie, ospita l’ufficio turistico.