STATUA DI GIUSEPPE GARIBALDI


IL PRIMO MONUMENTO D’ITALIA

DEDICATO AL FAMOSO CONDOTTIERO

 


 

Mentre si combatteva la prima guerra d’indipendenza, Giuseppe Garibaldi fu richiamato dal Sud America per aiutare l’Italia nei combattimenti iniziati da pochi mesi. Il 14 agosto 1848 sbarcò a Luino insieme ad un gruppo di mille volontari lombardi con l’intento di operare una sollevazione di massa contro gli austriaci e il giorno dopo, nel suo primo scontro sul suolo nazionale, vinse la battaglia contro le truppe nemiche con un’attacco a sorpresa sul lago.

A ricordare l’impresa fu eretto un monumento commemorativo, il primissimo in Italia dedicato all’“eroe dei due mondi” e quando questi era ancora in vita. L’iniziativa fu proposta nel 1863 da quello che poi sarebbe diventato lo scultore, Alessandro Puttinati, che in una lettera alla giunta comunale si disse disponibile a scolpire, gratuitamente, una statua di tre metri circa al generale Garibaldi, in memoria della sua prima vittoria italica.

La realizzazione del monumento fu quasi completamente a carico del comune di Luino, che – invano – chiese un contributo anche da società, paesi limitrofi e privati cittadini. I lavori si protrassero di qualche anno, ma anche il loro costo lievitò: si passò dalle 2 000 lire inizialmente prospettate, alle 3 600 lire finali.

Nel frattempo nel novembre 1867 Puttinati aveva completato la statua: il condottiero era stato realizzato in piedi con la spada impugnata in atto di cacciare il nemico e di incitare i suoi e indosso la camicia garibaldina da cui fuoriesce la catena dell’orologio. Sotto di lui, per innalzarlo, era stato posizionato un basamento quadrangolare gradinato con un piedistallo di — metri. Anziché in pietra di Viggiù come inizialmente in programma, la statua fu realizzata in cave di pietra di Brenno Useria, rivestita di marmo e posizionata in prossimità del lungolago, proprio dove ebbe luogo lo scontro e poi la vittoria.

Nel corso del Novecento, per esigenze di traffico urbano, il monumento fu arretrato dalla posizione originaria per permettere la fluida circolazione delle auto, posizionandolo vicino a due maestosi alberi secolari di castagno.

Anche Piero Chiara, lo storico letterato di Luino, parla di Garibaldi in “Piatto Piange” (1962), descrivendo la statua a lui dedicata e narrando il conflitto che lo vide protagonista nel 1848. Ovviamente, non potendo fare a meno della sua tipica ironia, ha raccontando anche un aneddoto particolare: Garibaldi, secondo la tradizione, dovette far ricorso ad una farmacia del posto per porre rimedio alla dissenteria che lo aveva colpito una volta sbarcato in città.

Oggi la statua dà il nome alla piazza circostante e rappresenta l’esatto centro cittadino.