VILLA HUSSY


FIORI, SILENZIO E CULTURA

NEL CENTRO DI LUINO

 


 

L’impianto originario è del 1876 e dunque coincide con la creazione della Luino moderna. La costruzione di villa e giardino risulta essere ad opera della ricca famiglia Barozzi (già proprietaria di altri complessi nei dintorni) e la struttura esterna si presentava molto diversa da quella attuale, a pianta quadrata.

Un primo cambiamento planimetrico si registra a fine Ottocento con Pietro Pozzi, che modifica lo scheletro della casa, avvicinandosi molto all’articolazione rettangolare attuale. Altri lavori interessarono la parte estetica della villa, a seguito dell’acquisto del complesso da parte di Giuseppe Battaglia nel 1908: sulla facciata rivolta a corso XXV Aprile furono realizzati una serie di verande sovrapposte sormontate da terrazze e un bow window, fregi e balaustre ingentilirono gli impianti con lontani accenni liberty e una sobria scala con un’elegante ringhiera in ferro battuto collegò i piani della casa.

Alla morte del proprietario, avvenuta nel 1935, la villa passò nelle mani della famiglia Hussy, anch’essa possedente di altre quattro dimore, che a sua volta la donò alla Città di Luino nella seconda metà del Novecento. Il comune, attraverso un importante intervento alla struttura dell’edificio e sul parco che la circonda, ha trasformato la villa liberty in polo culturale moderno ed attrezzato, così da trasferirvi, nel corso degli Anni 2000, la Biblioteca civica.

Inoltre, Villa Hussy è anche sede dell’Archivio Vittorio Sereni, fondo librario acquisito da Comune e Regione e contenente tutta la documentazione pubblica e privata del poeta luinese. Nello specifico è conservata un’ampia raccolta di materiali che riguardano l’intero corpus della produzione di Sereni (poesie, prose, traduzioni, epistole, saggi, articoli), catalogata secondo un ordinamento mirato.

Ad oggi, la villa si estende su una superficie complessiva di 690 mq, composta da tre piani e un deposito sotterraneo. Il piano terra e il primo piano sono occupati dalla biblioteca comunale, mentre il restante spazio è completamente dedicato allo studio e alla memoria di Sereni, di cui è stato ricostruito anche il piccolo studio.