MASSIMO BOLDI


L’INVENTORE DEL CINEPANETTONE

 


 

Nato e cresciuto a Luino, Massimo Boldi è uno dei volti più noti e amati dal pubblico italiano. Nonostante il successo l’abbia allontanato dalla cittadina lacustre, Boldi ha sempre ricordato con orgoglio le sue origini provinciali, senza vergognarsene, come dimostra in maniera molto semplice la frase “Da Luino per il mondo” apposta nella descrizione della sua pagina ufficiale Twitter.

Entra nel mondo dello spettacolo negli Anni 60, esibendosi al cabaret “Derby Club” di Milano prima come batterista, poi, messosi in evidenza per le sue doti comiche, come spalla a Renato Pozzetto, Cochi Ponzoni, Enrico Montesano e Carlo Verdone. Inizia a calcare le scene insieme ai maggiori talenti della sua generazioni, come Diego Abatantuono, Enzo Jannacci, Giorgio Faletti, Ezio Greggio, Jerry Calà, tutti attori con i quali, in seguito, avrà modo di lavorare. Ma soprattutto in quegli anni instaura un legame con Teo Teocoli, con il quale dà vita ad un fortunato duo che viene più volte sciolto e ricomposto nel corso delle rispettive carriere artistiche.

Passa dunque alla televisione dove raggiunge la popolarità grazie ad una serie di personaggi presentati in show di successo come “Drive In” (1983-1988), “Risatissima” (1984), “Sabato al circo” (1989) e “Scherzi a parte” (1994). È in questi anni che mette a punto il personaggio di Max Cipollino, rimasto il più celebre e il più amato della sua carriera.

L’esordio cinematografico, invece, avviene a metà Anni 70 dopo la comparsa in qualche pellicola comica, accanto ai già citati Teocoli, Pozzetto, Verdone e Montesano, Abantuono e Greggio, ai quali si aggiungono poi Paolo Villaggio e Lino Banfi. Da questo momento Boldi diventa uno dei protagonisti della commedia italiana e il suo successo prosegue anche negli Anni 80: prende parte a “Eccezzziunale… veramente” (1982), “I due carabinieri” (1984), “I pompieri” (1985), “Scuola di ladri” (1986) e il seguito “Scuola di ladri – Parte seconda” (1987), “Fratelli d’Italia” (1989).

La prima occasione per interpretare un ruolo drammatico arriva solo nel 1996 con “Festival” di Pupi Avati dove recita la parte di un comico in declino.

Ma il nome di Boldi è indubbiamente legato a quello di Christian De Sica e alla conseguente nascita del cinepanettone, un sottogenere di film natalizio, del quali i due attori sono stati per moltissimi anni il volto comico (e scurrile) per eccellenza. Da “Vacanze di Natale ’90” la coppia incalza un successo dietro l’altro, sfondando ogni anno il botteghino degli incassi e sancendo quella che di fatto è diventata una tradizione cinematografica. Tuttavia nel 2005, dopo aver girato insieme 24 film in circa 20 anni, il duo si scioglie. Entrambi decidono di proseguire improprio la produzione annuale di una pellicola natalizia, anche se Boldi ne risulterà fortemente indebolito.

Parallelamente sperimenta il mondo della fiction, recitando come protagonista in “Un ciclone in famiglia” e “Fratelli Benvenuti”. Nel 2016 viene nominato “Ambasciatore di Luino nel Mondo”, riconoscenza attribuita in precedenza anche a Federico Morlacchi e Sarah Maestri.